Abbronzatura sana

Rilassarsi al sole è senza dubbio piacevole, ma va fatto sempre con le dovute precauzioni.

COME ESPORSI AL SOLE

  • L’esposizione deve essere graduale, soprattutto i primi giorni. La prima vera abbronzatura si sviluppa dopo 72 ore, tempo necessario alla pelle per produrre la melanina. Prima avviene l’ossidazione delle cellule di superficie.
  • Indossare sempre un berretto con visiera utile a proteggere gli occhi, perlomeno, un paio di occhiali da sole.
  • Evitare di prendere il sole nelle ore centrali della giornata (dalle 11 alle 16 circa).
  • Applicate la crema protettiva ogni due ore. La pelle tende ad avere una desquamazione invisibile che nell’arco di quattro ore le fa perdere qualsiasi cosa le abbiamo applicato.
  • Attenzione al riflesso della neve o della sabbia ed alle nuvole: l’eritema solare è sempre in agguato!
  • Non utilizzare i solari dell’anno precedente nel caso in cui non siano stati conservati bene o se non si è certi della data di acquisto. Evitare di esporre il prodotto solare ed elevate temperature.
  • Se la sera si è arrossati il giorno dopo ci si deve schermare per bene in modo tale da dare alla pelle il tempo necessario per ristabilirsi.

Parola d’ordine: fotoprotezione.

Per essere certi di non trasformare l’abbronzatura in una causa di problemi dermatologici di carattere più o meno serio, bisogna attuare una protezione a tutto campo e “differenziata”. Il viso, zona del corpo molto sensibile, richiede una doppia protezione -anti Uva e anti Uvb – per prevenire le scottature e contrastare l’invecchiamento. Per occhi e labbra è necessaria invece una formula ultraprotettiva, delicata e dalla formulazione anti-age. Di ultima generazione gli stick, comodi da portare sempre con sé perché poco ingombranti e facili da applicare. Da non trascurare anche il tipo di pelle: se è grassa, ad esempio, l’ideale è una texture che non occluda i pori, intensificando l’aspetto lucido. Via libera, quindi, a gel ed emulsioni leggerissime. E per il corpo? Rapido da applicare e ultra efficace è un prodotto in versione spray, che assicura una lunga tenuta ed una costante idratazione. Per chi, infine, ama bagnarsi fre-quentemente, sono d’obbligo le formule “waterproof” con fattore di protezione medioalto e sostanze in grado di proteggere la pelle da salsedine e vento. Un’ultima raccomandazione per le discromie cutanee, i nei e le cicatrici: vanno protette con prodotti su misura altamente schermanti.

FOTOTIPI: COSA SONO

Determinata da fattori razziali e genetici, la pigmentazione cutanea e il colore di capelli ed occhi consentono il raggruppamento secondo sei diverse tipologie, i fototipi. Nei singoli fototipi si ha una diversa produzione di melanina e, quindi, una diversa reazione all’esposizione. Fototipo I: persone con i capelli biondi o rossi, pelle lattea, lentiggini. La loro pelle si scotta facilmente ed è perciò indispensabile un’altissima protezione (almeno 20). Fototipo II: persone con occhi e capelli chiarì, pelle chiara, a volte cosparsa di lentiggini. Si abbronzano con difficoltà e sono soggette ad eritemi solari. È consigliato un fattore di protezione alto (20). Fototipo III: persone con carnagione chiara, capelli castani o biondi. Si abbronzano uniformemente, ma hanno bisogno di un fattore alto (fino al 15) nei primi giorni, medio (6-4) nei giorni successivi. Fototipi IV-V: persone con capelli scuri, neri o castani, pelle olivastra. Si abbronzano facilmente e può bastare un fattore di protezione medio-bassa (da 6 a 4). Fototipo VI: persone con capelli neri e pigmentazione già scura. 11 fattore di protezione utilizzabile è già basso dai primi giorni.

COSA CONTENGONO?

Spesso leggendo sulle confezioni dei prodotti solari troviamo termini di cui sarebbe opportuno conoscere il significato. Ecco un breve dizionario. Acido para/aminobenzoico (PA-BA): sostanza diffusamente impiegata nei filtri solari, leggermente irritante per alcuni tipi di pelle.

Anti-ossidante: contrasta i radicali liberi (es. vitamine C ed E) Filtri solari fisici: riflettono la luce dei raggi UV dalla pelle, allontanandola (es. di filtri solari fisici: il diossido di titanio e l’ossido di zinco). Filtri solari chimici: assorbono la luce UV (es. di filtri solari chimici: l’ossibenzone e l’avonbenzone). SPF (Sun Protection Factor): il fattore protettivo dei solari. Sunblock: protezione totale (da SPF 30). L’SPF 30 blocca il 98% dei raggi UV, l’SPF 15 circa il 94%. Non esiste un filtro in grado di bloccare i raggi al 100 per cento.

E DOPO?

Dopo un “bagno” di sole è importante continuare a curare la pelle con prodotti specifici in quanto la reazione immediata all’esposizione è una pelle arrossata e vasodilatata. Una volta tornati a casa, quindi, dopo essersi farti una bella doccia, è necessario applicare emulsioni lenitivi ed emollienti (i cosiddetti “doposo-le”). Poi, nell’arco dei giorni successivi, si verifica quasi sempre una blanda desquamazione della pelle: in tal caso bisogna privilegiare quei prodotti che favoriscono l’espulsione delle cellule morte e, nel contempo, reidratare molto la pelle che tende a

disidratarsi non solo per effetto del sole ma anche per effetto del vento e dell’esposizione stessa all’aria. Anche la detersione però, rappresenta un momento importante: è indispensabile non usare prodotti sgrassanti ed aggressivi che in qualche modo potrebbero peggiorare la situazione, privilegiare gli oli ed evitare l’uso di detergenti schiumogeni.

OCCHI E SOLE

Gli occhiali sono molto di più di un semplice accessorio. Assolvono funzioni di ben altro rilievo, al punto che l’Unione Europea li ha classificati come “dispositivo di protezione individuale” , da indossare per difendersi dalle radiazioni solari. La direttiva 89/686/CEE n. 475 del 1992 definisce le prescrizioni di progettazione e di fabbricazione necessarie per garantire che gli occhiali siano sicuri. In particolare prevede che gli occhiali da sole, acquistati presso rivenditori conosciuti e di fiducia, devono essere accompagnati da marcatura CE, che deve essere apposta sugli occhiali in modo visibile, leggibile e indelebile e Nota Informativa, che, oltre al nome e all’indirizzo, deve contenere altre specifiche informazioni (la categoria del filtro solare, il tipo di filtro solare, la classe ottica, le istruzioni di impiego, pulizia e manu-tenzione). Relativamente alle categorie di filtro solare, si dividono in Categoria 0-1 (filtro trasparente, molto chiaro o chiaro): per locali chiusi e giornate poco illuminate; Categoria 2 (filtro medio): per illuminazioni medie e giornate nuvolose; Categoria 3 (filtro scuro): per uso generale in pieno sole; Categoria 4 (filtro molto scuro): per forti illuminazioni, alta montagna, spiaggia e, pertanto, non idoneo alla guida. Oltre che di tipo “normale”, i filtri solari possono essere: fotocromatici (scurendosi al sole, si adattano a condizioni metereologi-che e di luminosità variabili), polarizzanti (filtrano anche i riflessi e, oltre a proteggere gli occhi, migliorano la visibilità) e degradanti (grazie al loro disegno sono adatti alla guida, in quanto attenuano la luce solare e consentono una ottimale visione della strada). La forma e le dimensioni delle lenti sono due parametri importanti: troppo piccole o troppo avvolgenti sono sconsigliate in quanto permettono a una gran quantità di luce di raggiungere l’occhio e quindi di danneggiarlo. Ugualmente dicasi per il colore da scegliere a seconda della situazione e del tipo di difetto visivo. In particolare: il giallo è consigliato quando si è in montagna in quanto accentua i contrasti; il blu è consigliato a chi ha difficoltà nel vedere da vicino; il rosa, con effetto riposante, è adatto a lenti graduate; il grigio, riposante, non altera i colori; il marrone protegge dai raggi nocivi, è consigliato in caso di miopia.